Nel panorama lavorativo attuale è sempre più complesso riuscire portare avanti la propria professione con successo senza dover far della comunicazione un punto di forza.
Da qui la necessità di avere una maggior competenza sul versante verbale, sulla corretta pronuncia della lingua italiana e di comprendere come eliminare quei dialettismi e cadenze che rischiano di minare l'efficacia della comunicazione professionale.
Niente di sbagliato né discriminatorio, ma è qualcosa che dipende dai bias diatopici, ovvero da quei pregiudizi con cui parte l’ascoltatore riconoscendo l'accento di provenienza, e associandolo a quegli stereotipi culturali, letterari, cinematografici o televisivi con cui si è venuti a contatto nel corso della vita.
Il libro ha come scopo quello di guidare il lettore nel processo comunicativo verbale e di misurare i propri progressi, consentendo così l'apprendimento delle regole di dizione, volte all'utilizzo controllato dell’italiano standard.
La base di un buon approccio alla dizione è la conoscenza del nostro apparato fono-articolatorio, ossia di quella struttura anatomica che ha lo scopo di emettere suoni articolati secondo l'alfabeto della nostra lingua di appartenenza, passando poi per la fonetica articolatoria. Inoltre, il manuale mette l'accento sull'importanza di un'efficace ed efficiente comunicazione verbale.
Avere un buona competenza della propria componente verbale e vocale è importante: la voce è lo specchio della nostra persona, dell'immagine che mostriamo al mondo e attraverso questa riceviamo i feedback che orientano la nostra vita personale e professionale.
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